Il fenomeno del reshoring in ambito farmaceutico, noto anche come onshoring o insourcing, riguarda il processo strategico di rientro nel Paese delle attività di produzione farmaceutica che erano state precedentemente delocalizzate all’estero.
Come da tempo viene messo in evidenza dall’Osservatorio sui farmaci generici cui hanno dato vita Equalia e Nomisma, oltre all’impennata dei prezzi che ha seguito l’emergenza pandemica, che ha riguardato tanto i costi finanziari inflattivi, tanto quelli legati all’energia e alla logistica, un terzo fenomeno ha aggravato la disponibilità dei farmaci nel nostro Paese (e non solo): la carenza delle componenti base e dei semilavorati che provengono in larga parte da paesi asiatici.
Uno dei principali problemi dell’approvvigionamento di farmaci, che riguardal’industria farmaceutica è la dipendenza da fornitori esteri per il reperimento dei principi attivi e dei semilavorati alla base della produzione dei farmaci.
Questo fenomeno può rendere le aziende vulnerabili a interruzioni della catena di approvvigionamento, come accaduto durante la pandemia di COVID-19.
La mancanza di diversificazione dei fornitori e la concentrazione geografica nel continente asiatico, aumentano inoltre il rischio di carenze di farmaci critici.
La produzione farmaceutica peraltro richiede un rigoroso controllo di qualità e conformità alle normative. Con la delocalizzazione della produzione si è attuato un trasferimento di conoscenze e competenze importante verso fornitori esterni che non sempre garantiscono gli stessi standard di qualità e le capacità di aderire alle normative.
Questo fenomeno può far aumentare il rischio di produzione di farmaci non conformi o di bassa qualità che con le conseguenze immaginabili sulla salute dei pazienti.
ll reshoring può essere una delle soluzioni per prevenire o mitigare le carenze di farmaci.
Con una produzione locale più robusta, le aziende farmaceutiche sono in grado di controllare meglio la qualità, la quantità e la tempestività della produzione dei farmaci.
Il reshoring può anche favorire una maggiore collaborazione tra le aziende farmaceutiche e le autorità regolatorie locali che agevola la trasparenza e la rapidità del flusso di informazioni riguardo alle esigenze di produzione e di approvvigionamento di farmaci essenziali.
La carenza di farmaci è un problema complesso e multifattoriale che richiede azioni coordinate a livello globale, tra cui
Ci siamo già occupati di carenze di medicinali in questo blog, leggi questo articolo e questo articolo.
Probabilmente l’introduzione di incentivi fiscali o sussidi per incoraggiare le aziende a riportare la produzione farmaceutica nel Paese avrebbe un impatto positivo, così come la collaborazione con l’industria farmaceutica per creare partenariati pubblico-privato che favoriscano la produzione locale di farmaci. Più di tutto sarebbero utili investimenti in ricerca e sviluppo nel settore farmaceutico e nell’infrastruttura necessaria per supportare la produzione locale di farmaci, come in laboratori di ricerca e strutture manifatturiere all’avanguardia.
Non è secondario, infatti, a livello politico e sociale, anche l’impatto del reshoring sull’offerta di impiego specializzato e in generale sull’occupazione.
Nel nostro Paese alcune importanti case farmaceutiche hanno già attivato progetti di reshoring, quali:
Alcune criticità generali prodotte dalla iniziativa di riportare la produzione di farmaci nel nostro Paese vanno considerate, quali: